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Giuseppe e Liliana Mengoti, una coppia di coniugi dall’Italia, sono giunti a piedi a Medjugorje. Vivono sul lago di Como presso Lugano, vicino al confine con la Svizzera, e questa per loro è la prima visita a Medjugorje. Nei 36 giorni di cammino hanno percorso a piedi 1067 chilometri Circa i motivi di questo pellegrinaggio Liliana e Giuseppe hanno detto: “Abbiamo deciso di rinnovare la casa e di fare una cappellina. In essa abbiamo deciso di mettere una statua della Madonna e siamo venuti a cercarla recandoci in pellegrinaggio a piedi a Medjugorje. Avevamo sentito molte cose su Medjugorje. Durante il cammino, le persone ci dicevano di pregare per loro quando fossimo arrivati a Medjugorje”. Questo pellegrinaggio ha lasciato in loro una impressione profonda e positiva. Ci hanno detto: “Quando siamo arrivati, a causa di tutto questo, abbiamo provato un forte sentimento. Questa è una esperienza meravigliosa. Da qui porteremo un messaggio di pace e di gioia. Questo è qualcosa che possiamo portare ai nostri cari a casa” – hanno detto tra l’altro questi interessanti pellegrini.
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Il Messagero , Mercoledì 1 Giugno 2005 – “‘Apertura’ di Ratzinger: Papa Wojtyla venero la Madonna di Civitavecchia”, di Orazio Petrosillo Città del Vaticano – “La Madonna di Civitavecchia farà grandi cose” e stato l'auspicio espresso da Benedetto XVI nel salutare il vescovo Girolamo Grillo, al termine dell'incontro di lunedì con la CEI.
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In questi giorni Marijana Zovko, pellegrina di Medjugorje e cantautrice di musica religiosa moderna, è venuta in pellegrinaggio a Medjugorje da Laupheim (Germania). Nel corso di un programma di Radio “Mir” Medjugorje, ha parlato dell’esperienza avuta in questo luogo: “Sono stata a Spalato per un seminario psicologico e spirituale e ho sentito il desiderio di venire anche a Medjugorje, per purificarmi ancora di più con una confessione generale e per tornare così a casa rafforzata. C’è una grande differenza tra venire d’estate e ora. Anche quest’estate sono stata qui cinque giorni. Quando ci sono molti pellegrini, è difficile trovare un angolo tranquillo per raccogliersi. Venire in questo periodo è proprio una cosa meravigliosa: c’è proprio pace e silenzio e si può meditare. È bellissimo”. La prima venuta di Marijana a Medjugorje risale al tempo in cui era ancora ragazzina, in compagnia dei suoi genitori:
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Tra i numerosi pellegrini provenienti da diversi stati del mondo, in questi giorni i giornalisti di Radio “Mir” Medjugorje hanno parlato anche con quelli provenienti dalla Scozia. Tra loro c’era anche John McKenzie, per il quale questa è la seconda visita a Medjugorje. Per anni altri avevano cercato di convincerlo a venire a Medjugorje, ma egli è venuto per la prima volta solo ad Ottobre dell’anno scorso. “La prima volta sono venuto con un gruppo di pellegrini di Creek Lodge, Dalmally. Dalmally è un’isola della Scozia ed un bel posto. Creek Lodge è un posto meraviglioso, in cui ci siamo trasferiti dopo che la mia famiglia è tornata da Medjugorje, all’inizio delle apparizioni. La mia famiglia ha dato la casa alla comunità da cui è poi nata l’organizzazione “Mary's Meals” (“I pasti di Maria”) e sono in rapporti molto buoni con loro. Tutto è iniziato qui, ed ora essi sfamano annualmente circa ottocentomila bambini”, ha detto John, aggiungendo che essere a Medjugorje è meraviglioso. “Non ero del tutto sicuro di dove stessi venendo. Durante i primi due giorni ho visto gioia ed emozione sui volti delle persone, ma all’inizio io non mi sentivo così. Poi, durante la mia permanenza qui, sono successe alcune cose, cose che può capitare di leggere, ma che non si vivono di frequente. Se ci guardiamo attorno, qui vediamo così tante persone appagate e felici che pregano. Essi possono portare solo del bene al mondo. Perciò sono piuttosto certo che ci sia qualcosa qui”.
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Da giovedi' a sabato (9-11 luglio 2020) ci saranno tre catechesi online prima del Programma di preghiera serale che per i sacerdoti saranno guidate da P. Marinko Šakota, P. Ljubo Kurtović e P. Stanko Ćosić.
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Il sacerdote italiano P. Giuseppe Sometti opera nelle missioni in Brasile già da quarant'anni. Ci ha parlato della sua opera nelle missioni e della sua esperienza di Medjugorje, che ha visitato per la prima volta nel 1985. P. Giuseppe ha evidenziato di essere stato contento quando ha sentito delle apparizioni della Madonna, ma che, avendo studiato fenomeni psicologici parannormali, aveva in sé uno spirito critico. Egli sta lavorando con persone affette da dipendenza e con bambini abbandonati. Degli inizi ci ha detto: „Andavo sulle isole in cui risiedevano persone con terribili malattie e cercavo di offrire loro un aiuto medico. Erano legati alle fatture, alla magia. Perciò ho studiato psicologia e parapsicologia per cinque anni, al fine di conoscere questo tema. Mi sono poi recato in diversi luoghi del Brasile e cercavamo di spiegare loro che non si trattava di spiriti, ma del loro subconscio. A San Paolo ho incontrato il mondo della droga e dei bambini persi, cosa che mi ha toccato terribilmente. Dentro di me mi chiedevo cosa avrebbe fatto Gesù se si fosse trovato lì. Dentro di me cominciò una rivoluzione. Volevo sentire ciò che Dio voleva da me“, ha detto P. Giuseppe, che quell'anno è venuto sette volte a Medjugorje. Egli ha portato molte persone in questo luogo: „Ho capito subito che qui c'era qualcosa di particolare. Fra slavko, che era mio amico, mi ha particolarmente toccato. Medjugorje porta buoni frutti. Dopo quell'esperienza con i bambini, dopo un anno sabbatico e le conversazioni con fra Slavko, ho deciso di dedicarmi al lavoro con i bambini. Oggi curo ottantamila bambini, attualmente sono in funzione dodici o tredici case. Educhiamo i bambini e insegnamo loro un mestiere“. Insieme a P. Giuseppe è venuto anche Gianni Bovo, un convertito che vive vicino a Padova: „Ho incontrato P. Giuseppe vent'anni fa e lo sto aiutando. Ho vissuto una conversione, sono venuto a Medjugorje alcune volte ed ho percepito con grande gioia che il mio cuore si stava aprendo. Questo è un luogo di preghiera e di conversione grazie alla presenza della Madonna“.
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Giovedì 24.11.2005 i parrocchiani e i pellegrini di Medjugorje hanno celebrato il quinto anniversario della morte di fra Slavko Barbarić. Nel pomeriggio con la preghiera della Via Crucis sul Križevac ed alla sera con la Messa e l’Adorazione Eucaristica nella Chiesa Parrocchiale. La sera stessa è stato presentato il libro di fra Marino Šakota “Vivere col Cuore” nel grande salone parrocchiale.
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Il missionario laico Carlos Lopez Valencia, guida della comunità dei servitori di Maria, è venuto per la prima volta a Medjugorje nel 1991. Ci ha testimoniato che allora ha vissuto una conversione del cuore stupenda e miracolosa: “Da quel momento ho lasciato tutto quello che era negativo nella vita che avevo vissuto fino ad allora. Con l’aiuto dell’amore della nostra Madre Celeste, ho cercato di diventare una persona migliore, di pregare ed aiutare di più. Organizziamo ritiri spirituali in diversi santuari del mondo, ad esempio lo scorso anno siamo stati a Saragoza, in Spagna. Quest’anno abbiamo deciso di venire a Medjugorje e abbiamo portato qui circa sessanta membri dei Servitori della Madonna, provenienti da USA, Portogallo ed Italia. Siamo venuti perché dobbiamo crescere di più nella vita spirituale per essere dei missionari e dei seguaci di Gesù e di Maria sempre migliori. Siamo venuti per capire cosa vuole il Signore da noi.
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Diede alla luce il suo figlio primogenito… la Luce splende nelle tenebre… Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama. Cari figli! Oggi sono con voi in modo speciale tenendo Gesù Bambino in braccio, e vi invito, figlioli, ad aprirvi al Suo invito. Lui vi invita alla gioia. (Messaggio, 25.12.1996) Buon Natale e Felice Anno 2009
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Mercoledì 10 febbraio, memoria del Beato Cardinale Alojzije Stepinac, presso la chiesa parrocchiale di Medjugorje, è stata celebrata una Santa Messa per i frati di questa parrocchia uccisi al termine del secondo conflitto mondiale e nell’immediato dopoguerra, come pure per i parrocchiani che hanno trovato la morte durante le due Guerre Mondiali e in quella avvenuta recentemente in patria. I luoghi di sepoltura di molti di loro sono ancora oggi ignoti, ma il loro ricordo vive nella preghiera dei credenti.
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