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Nella sessione mattutina del programma del Festival dei Giovani di martedì 5 agosto, i giovani hanno avuto la possibilità di ascoltare il messicano Salvador Iñiguez Morales. Quando aveva dieci anni la nonna gli parlò di Medjugorje per la prima volta e, da allora, egli vive e diffonde i messaggi della Madonna. Di professione egli è medico ausiliario in geriatria, cosicché già da molto tempo egli porta avanti un doppio tipo di vita: durante il giorno assiste gli anziani e i malati, mentre alla sera si “arma” del Rosario e della statua della Madonna e si reca nelle zone più periferiche e più pericolose di Guadalajara, dove, attraverso i messaggi della Madonna, evangelizza prostitute, travestiti ed omosessuali, organizza gruppi di preghiera nelle loro zone e lui stesso prega con loro, spesso anche per strada. ( foto )
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La visita di Papa Francesco a Sarajevo, avvenuta sabato 6 giugno 2015, ha radunato moltissimi fedeli, provenienti dalla Bosnia Erzegovina e da altri paesi. Tra i pellegrini erano presenti anche seicentocinquanta persone della parrocchia di Medjugorje, tra le quali citiamo i giovani della Gioventù Francescana, il coro parrocchiale, il parroco di Medjugorje fra Marinko Šakota e altri sacerdoti della parrocchia di Medjugorje. Presso lo stadio olimpico “Koševo” di Sarajevo ha cantato il più grande coro ecclesiale mai riunito per una Celebrazione Eucaristica in tutta la storia della Bosnia Erzegovina. Ne ha fatto parte anche il coro parrocchiale “Regina della pace” di Medjugorje, diretto da suor Irena Azinović. Alla sera di quella medesima giornata i fedeli, incoraggiati dall’aver partecipato a questo incontro col Papa e dalle forti parole che egli ha rivolto ai presenti, sono tornati alle loro case.
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In gennaio si è compiuto mezzo secolo dalla Dedicazione della chiesa parrocchiale di san Giacomo a Medjugorje. Dopo l’istituzione della parrocchia, avvenuta nel 1892, una prima chiesa parrocchiale, grande e bella per quei tempi, venne ultimata nel 1897. Tuttavia, a causa del terreno sdrucciolevole su cui era stata edificata, le sue mura cominciarono ben presto a creparsi, e l’intero complesso iniziò a sprofondare. Perciò, subito dopo la Prima Guerra Mondiale, si cominciò a pensare alla costruzione di una nuova chiesa, la cui opera di edificazione si protrasse dal 1934 al 19 gennaio 1969, giorno della sua Dedicazione. Nella nostra fotogalleria potrete vedere alcune immagini del periodo intercorrente tra la demolizione dell’antica chiesa parrocchiale e la costruzione dell’attuale chiesa. ( foto )
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Fin da lunedì 30 novembre 2015, a Medjugorje, si stanno celebrando le Messe dell’Aurora alle ore 6:00 di ogni mattina e, partecipando ad esse, i parrocchiani di Medjugorje si stanno preparando alla Solennità della nascita di Gesù. La Novena di Natale ha avuto inizio martedì 15 dicembre e terminerà il 23 dicembre: essa consiste nella preghiera quotidiana del Rosario sul Podbrdo alle ore 14:00. Come di consueto, il programma liturgico di preghiera serale inizia alle ore 17:00 con la preghiera del Rosario, la celebrazione della Messa è alle ore 18:00, seguita poi dalle preghiere consuete. I membri della Comunità “Cenacolo” stanno allestendo la scenografia del Presepe Vivente nello spazio antistante alla chiesa di San Giacomo. Come è ormai tradizione, la sua rappresentazione avrà luogo durante il Tempo di Natale.
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All’inizio del mese di luglio abbiamo incontrato a Medjugorje dei pellegrini provenienti da Israele, precisamente da Nazareth, e due di loro — la signora Therese Daoud e P. Souhail Khoury — sono stati ospiti di un programma di Radio “Mir” Medjugorje. P. Souhail ha detto che è stato per la prima volta a Medjugorje dodici anni fa e che, da allora, viene ogni anno con un gruppo di pellegrini. “Sono sacerdote da quasi ventotto anni e sono sposato, perché appartengo al Rito Cattolico Orientale. Svolgo il mio ministero pastorale nel territorio della Galilea, ed in particolare a Nazareth. Accanto alle consuete attività pastorali, fin dalla mia prima venuta a Medjugorje, abbiamo iniziato a riunirci in comunità di preghiera denominate ‘Famiglia di Maria’. Ci riuniamo una volta al mese da dodici anni in diversi villaggi, in diversi luoghi ed in diverse chiese. Abbiamo iniziato con una cinquantina di membri e ora siamo un centinaio. Ci riuniamo, solitamente il venerdì o il sabato a seconda di quale delle chiese è libera, in tutte le chiese cristiane della Galilea. Abbiamo anche adottato il programma di preghiera di Medjugorje: il Rosario con canti, la Santa Messa e l’Adorazione. Sono anche attivo nei social network attraverso cui diffondo anche il messaggio della Madonna di ogni venticinque del mese. Ci incontriamo anche con i gruppi di pellegrini che vengono in pellegrinaggio in Terra Santa da questa zona, ed in questo modo siamo collegati. Voglio dire anche questo: se non ci fosse Nazareth non ci sarebbe neppure Medjugorje. Medjugorje ci è così cara, qui percepiamo una fede profonda. Posso testimoniare che anche i pellegrini che vengono con me tornano a casa cambiati e testimoniano agli altri ciò che hanno vissuto, come la fede li stia cambiando”, ha affermato P. Souhail Khoury.
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Mercoledì 13 aprile, presso il Salone “San Giovanni Paolo II”, è stato presentato a Medjugorje il libro intitolato “La baracca che ha sfamato un milione di bambini”, scritto da Magnus MacFarlane-Barrow, fondatore dell’Organizzazione “Mary’s Meals” (“I pasti di Maria”), che è un frutto di Medjugorje. All’inizio della serata fra Marinko Šakota, parroco di Medjugorje, ha rivolto il suo saluto a tutti i presenti. Oltre all’autore del volume, alla presentazione hanno partecipato anche la Dottoressa Željka Markić, fondatrice della filiale croata della “Mary’s Meals”, e Petar Balta, caporedattore della casa editrice “Verbum”.
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Nel “ Večernji list“ del 21 Marzo 2008 Ivan Tolj ha pubblicato una intervista con il Cardinal Vinko Puljić, Arcivescovo di Sarajevo. Domanda: L’intervista recentemente pubblicata del Cardinal Tarcisio Bertone, Segretario di Stato della Santa Sede, che il caso di Međugorje debba essere riesaminato ha ispirato varie speculazioni. La Conferenza Episcopale della Bosnia Erzegovina ha discusso questa questione ed è vero che Međugorje sarà ancora ufficialmente esaminato ?
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La preghiera del Papa a Nostra Signora della Pace Nella Conclusione della Esortazione Apostolica ECCLESIA IN OCEANIA , data a Roma, presso san Pietro, 22 novembre 2001, il Santo Padre invita i fedeli a rivolgersi con lui alla Vergine Maria, Madre di Gesù
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Damir Agičić di Slavonski Brod è venuto per la prima volta a Medjugorje trent’anni fa. Da allora viene regolarmente più volte l’anno dalla Regina della pace, con la sua famiglia o con gruppi di pellegrini. Egli aveva sentito le prime voci su Medjugorje da un compagno di studi al tempo delle prime apparizioni. Ne parlò con la moglie e già allora decisero di venire in viaggio di nozze nel maggio del 1983, prevedendo anche alcuni giorni da trascorrere al mare. Visitarono Medjugorje con l’intenzione di vedere tutto in prima persona. “Anche prima ci affidavamo entrambi volentieri alla nostra cara Madonna nelle nostre preghiere, per cui con quel pellegrinaggio avevamo deciso di ringraziarla in qualche modo anche per la nostra famiglia”. Allora abbiamo creduto, ma stiamo ricevendo in eredità la benedizione della Madonna anche oggi. Anche allora abbiamo sentito quel qualcosa che si percepisce oggi a Medjugorje, quando si viene con l’animo aperto all’intervento di Dio, e ci siamo diretti verso casa spiritualmente rinfrancati, rinnovati. In seguito anche la vita stessa ci ha confermato che a Medjugorje avevamo ricevuto una forza spirituale per sopportare tutto ciò che ci attendeva in seguito” – ha affermato Damir, la cui testimonianza completa è contenuta nel numero di Glasnik mira del mese di Ottobre.
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Ci edifica la sua vita sacerdotale, vissuta come quella di un uomo giusto, secondo la percezione biblica, e profondamente conscio della sua condizione di sacerdote del Dio Altissimo. Ma vorrei sottolineare, in questa circostanza, la sua rimarcabile devozione mariana, che lo ha reso completamente dedicato al fenomeno di Medjugorje e alla realizzazione dell’impronta pastorale che Papa Francesco ha voluto dare a questo luogo.
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