Papa Francesco sul Festival dei Giovani: «Il tempo è ricco di preghiera, catechesi e incontro fraterno»

data: 12.06.2023.

«L’11 febbraio 2017 il Santo Padre ha incaricato Mons. Henryk Hoser, SAC, Arcivescovo di Varsavia-Praga (Polonia), di recarsi a Medjugorje come inviato speciale della Santa Sede.

Lo scopo della missione è conoscere il più possibile la situazione pastorale di questa realtà e, soprattutto, le esigenze dei fedeli che vi si recano in pellegrinaggio e, sulla base di esse, suggerire possibili iniziative pastorali per il futuro. La missione avrà quindi un carattere esclusivamente pastorale». Questa è stata la notizia diramata dal Vaticano nel giorno della festa di Nostra Signora di Lourdes, e già l’anno successivo, il 31 maggio 2018, il Santo Padre ha nominato l’Arcivescovo Henryk Hoser, Vescovo emerito di Varsavia-Praga, Visitatore Apostolico a carattere speciale per la parrocchia di Medjugorje, a tempo indeterminato.

L’arcivescovo Hoser ha sottolineato che l’atteggiamento della Santa Sede nei confronti di Medjugorje è molto buono e positivo, e nel maggio 2019 Papa Francesco ha preso una decisione approvando i pellegrinaggi a Medjugorje: da quel momento in poi le diocesi e le parrocchie possono organizzarli ufficialmente e non saranno più, quindi, pellegrinaggi solo in forma “privata” com’era fino al momento di tale decisione.

«Lo hanno annunciato durante la messa a Medjugorje il nunzio apostolico in Bosnia-Erzegovina, Mons. Luigi Pezzuto e l’Arcivescovo Henryk Hoser, Visitatore Apostolico della Santa Sede», scrisse allora Vatican News.

Dopo la morte dell’arcivescovo Hoser, il 27 novembre 2021, Papa Francesco ha nominato l’arcivescovo Aldo Cavalli Visitatore Apostolico a carattere speciale per la parrocchia di Medjugorje, a tempo indeterminato e ad nutum Sanctae Sedis.

Nel 2019 la messa di apertura del Mladifest è stata celebrata dal vicario del Papa della diocesi di Roma, cardinale Angelo De Donatis, che ha detto di essere «grato a Dio e a tutti voi per l’invito a celebrare la messa di apertura del 30o Festival. A tutti porto un caro saluto e la benedizione del Santo Padre».

«Qui si prega per il Papa»

Quell’anno, il segretario della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica, l’arcivescovo José Rodriguez Carballo, tenne la catechesi ai giovani.

«Qui si vive il cattolicesimo della Chiesa e vedo che c’è una profonda unità con il Santo Padre. Qui si prega per il Papa, e quando oggi nella catechesi ho citato il Santo Padre, l’applauso più forte è stato proprio allora. Questi giovani amano la Chiesa e quindi ringrazio il Santo Padre per aver aperto la possibilità di venire a pregare qui», ha detto l’Arcivescovo Carballo in quell’occasione.

Nel 2020 il Santo Padre ha anche inviato il suo messaggio ai giovani che si sono riuniti a Medjugorje: «L’incontro annuale dei giovani a Medjugorje è un tempo ricco di preghiera, di catechesi, di fraternità. Esso offre a tutti voi la possibilità di incontrare Gesù Cristo vivo, specialmente nell’Eucaristia, celebrata e adorata, e nella Riconciliazione. E così vi aiuta a scoprire un altro modo di vivere, diverso da quello che offre la cultura del provvisorio, secondo la quale nulla può essere definitivo ma conta solo godere il momento presente. In questo clima di relativismo, nel quale è difficile trovare le risposte vere e sicure, le parole-guida del Festival: “Venite e vedrete” (Gv 1,39), rivolte da Gesù ai discepoli, sono una benedizione. Anche a voi Gesù rivolge il suo sguardo e vi invita ad andare e a stare con Lui», ha detto tra l’altro papa Francesco, che ha inviato il suo messaggio ai giovani anche l’anno successivo per il 32o Festival dei giovani.

«Una settimana di devota preghiera e di incontro con Gesù Cristo»

«Il Festival dei giovani è una settimana intensa di preghiera e di incontro con Gesù Cristo, in particolare nella sua Parola viva, nell’Eucaristia, nell’adorazione e nel sacramento della Riconciliazione. Questo evento – lo dice l’esperienza di tanti – ha la forza di mettere in cammino verso il Signore. Ed è proprio questo il primo passo che fece anche il “giovane ricco” di cui ci parlano i Vangeli sinottici (cfr. Mt 19,16-22; Mc 10,17-22; Lc 18,18-23), il quale si mise in cammino, anzi, corse incontro al Signore, pieno di slancio e di desiderio di trovare il Maestro per avere in eredità la vita eterna, cioè la felicità. La parola-guida del Festival di quest’anno è proprio la domanda che quel giovane rivolse a Gesù: “Che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?”. È una parola che ci pone davanti al Signore; e Lui fissa il suo sguardo su di noi, ci ama e ci invita: “Vieni! Seguimi!”, ha scritto Papa Francesco nel suo messaggio, letto dai giovani della parrocchia di Medjugorje.

Lo scorso anno, il messaggio del Santo Padre ai partecipanti al Mladifest è stato letto dal visitatore apostolico con un ruolo speciale per la parrocchia di Medjugorje, l’arcivescovo Aldo Cavalli.

«Cari giovani, mentre state riposando in Gesù Cristo durante questi giorni, vi affido tutti alla Beata Vergine Maria, nostra Madre celeste, affinché, per sua intercessione e con il suo esempio, prendiate su di voi il giogo soave e leggero della sequela di Cristo. Lo sguardo di Dio Padre che vi ama personalmente vi accompagni ogni giorno, così che, nelle relazioni con gli altri, possiate essere testimoni della pace che riceverete in dono. Per questo prego e vi benedico, e chiedo anche a voi di pregare per me», ha detto Papa Francesco ai partecipanti al 33o Festival dei giovani l’anno scorso.

Il 34o Mladifest di quest’anno si svolge con una settimana di anticipo rispetto al solito, perché all’inizio di agosto c’è a Lisbona l’Incontro mondiale dei giovani, al quale partecipa anche Papa Francesco. Il Festival si terrà dal 26 al 30 luglio all’insegna del motto “Ecco mia madre e i miei fratelli!” (Mt 12,49).