Infine il prefetto dell'ex Sant'Uffizio ha chiarito le determinazioni successive al Nihil Obstat. Ha spiegato che il Prae oculis habeatur, in cui si richiede maggior discenimento, non è stato applicato ai casi di Medjugorje e Montichiari, perché negli stessi messaggi della Madonna ci sono i chiarimenti: “Perché cercate cose straordinarie, nel Vangelo c’è tutto, dice, è lei che mette le cose a posto”. Il Curatur è un giudizio sospensivo, non una proibizione, nel quale il Vescovo accompagna la devozione privata. Il Sub mandato, è usato nel caso di “messaggi positivi, ma la Madonna appare in un terreno privato, e la famiglia usa quell’apparizione a proprio vantaggio, facendo anche progetti pastorali paralleli a quelli della Diocesi”. Il Prohibetur et obstruatur è legato a casi nei quali “ci sono forti dubbi, ma non vorremmo comunque ‘proibire’ alla Madonna di parlare”. Infine Declaratio de non supernaturalitate, significa che la presunta apparizione “è pericolosa, non viene da Dio. Ma servono argomenti oggettivi molto chiari”.
Padre Cecchin: un incontro per dissolvere incomprensioni
Da parte sua fra Stefano Cecchin, presidente della Pontificia Academia Mariana Internationalis, nel presentare l’incontro, ha ricordato che la Pami, fin dalla sua fondazione, nel 1946, “ha avuto un’attenzione particolare per il tema delle apparizioni mariane che hanno segnato significativamente la storia della Chiesa”. Maria che appare anche ai non cristiani, portatrice di dialogo tra le fedi e inculturatrice del Vangelo. Esempio migliore è quello della Vergine di Guadalupe. Anche a Medjugorje Maria rimanda al Vangelo, ha chiarito. Ha poi sottolineato le problematiche emerse in più di cinquant'anni di ricerche, evidenziati nel Congresso Mariologico Internazionale del 2020, e legate alla “mancanza di una vera conoscenza della dottrina cattolica sulla Madre del Signore” che come ha affermato san Paolo VI è la chiave “per l’esatta comprensione del mistero di Cristo e della Chiesa”. Il Concilio Vaticano II insegna infatti che Maria “è il modello della Chiesa”.
Attenzione a chi utilizza a propri fini la figura di Maria
Ma oggi questa scarsa conoscenza porta, per fra Cecchin, ad una frattura tra la mariologia e il pensiero della Chiesa e una certa marianità popolare, quella di tanti gruppi e associazioni, soprattutto nelle Americhe, “che utilizzano la figura di Maria per diffondere messaggi e usi non conformi al messaggio evangelico, quasi sempre basati su presunte rivelazioni private”. E ha criticato il “proliferare della diffusione di fenomeni, visioni, profezie che utilizzano la figura di Maria per attaccare il Papa, la Chiesa, le autorità ecclesiastiche, il magistero, le istituzioni con messaggi apocalittici, non per creare la speranza del trionfo del Cuore Immacolato di Maria ma per suscitare paura”. Fenomeni che ha definito “mafiosi”, e che puntano a dividere la Chiesa, da combattere, ha concluso il presidente della Pami, attraverso una corretta formazione mariologica, perché “non si può essere vero devoto, consacrato, amante di Maria se non la si conosce per poterla imitare”.
Suor Del Gaudio: gli aspetti pastorali delle mariofanie
Successivamente è intervenuta suor Daniela Del Gaudio, direttrice dell'Osservatorio internazionale sulle apparizioni, che ha approfondito gli aspetti ecclesiologici e pastorali delle mariofanie. La teologia dei carismi le colloca all’interno del dinamismo del corpo mistico che è la Chiesa”, con lo scopo di “edificare il corpo di Cristo nella carità”. Per questo motivo l’attenzione nelle nuove Norme si è spostata “dalla dichiarazione di soprannaturalità ai frutti che le mariofanie generano”. Quest’attenzione ai frutti, per la religiosa, “permette di concentrarsi maggiormente sulla ricaduta pastorale che le mariofanie comportano in un determinato territorio, in una chiesa locale e nella Chiesa universale e, di conseguenza, nel mondo intero”. Infatti, grazie ai mass media e alla comunicazione digitale, “la risonanza di un messaggio o di un’apparizione della Vergine Maria diventa universale, anche per i non credenti. La Chiesa deve farsi carico di indirizzare sapientemente ad un giudizio e anche orientare il culto mariano”. La dinamica stessa delle apparizioni mariane, ha concluso suor Del Gaudio, “mostra come la Vergine Maria riesca ad inculturare il Vangelo in ogni parte del mondo. E questo incoraggia, secondo il desiderio di Papa Francesco, uno stile mariano di evangelizzazione” caratterizzato “dalla fede, dalla tenerezza e dalla misericordia di Maria, come modello per la Chiesa in uscita”.
Gli altri interventi del convegno
Il convegno, tenuto presso l’Aula Sant'Antonio in Via Merulana, è stato promosso dall’Osservatorio sulle apparizioni e i fenomeni mistici della Pontificia Academia Mariana Internationalis (PAMI) in collaborazione con la Pontificia Università Antonianum, la Pontificia Facoltà Teologica san Bonaventura e la Pontificia Facoltà Teologica Marianum. Dopo il saluto istituzionale di fra Agustin Hernandez, OFM, rettore della Pontificia Università Antonianum, sono intervenuti anche padre Denis Kulandaisamy, OSM, preside della Pontificia Facoltà teologica Marianum, su “La Rivelazione e le rivelazioni private: riferimento alla Sacra Scrittura”; padre Raffaele di Muro, OFMConv., preside della Pontificia Facoltà teologica San Bonaventura, su “Mistici e veggenti”. L’evento è stato moderato da Fabio Bolzetta, direttore dell’Ufficio di comunicazione istituzionale della Pami. (Vatican News)