Un messaggio di pace da Medjugorje

data: 12.08.2016.

Il gruppo libanese dei “Giovani di Maria” ha recentemente organizzato a Medjugorje una settimana interreligiosa. Durante quei sette giorni, rappresentanti Sunniti, Sciiti, Cattolici e Ortodossi libanesi, riuniti attorno a Maria Vergine Regina della pace, hanno condiviso i loro pensieri circa la possibilità di una convivenza interreligiosa. Come sede del loro Incontro hanno scelto Medjugorje, un luogo visitato ogni anno da numerosi pellegrini di tutto il mondo. Giovedì 11 agosto hanno poi inviato un messaggio di pace e riconciliazione e si sono fatti fotografare tutti insieme.

 

All’Incontro erano presenti Šeikh Najib Eidra, rappresentante sunnita; l’Avvocato Hussein Jaber, rappresentante sciita e organizzatore del gruppo di fedeli denominato “Maria, Regina della pace”; P.  Ibrahim Saad, rappresentante ortodosso; P. Adib Zakhour, rappresentante cattolico romano e P. Yousef Botrous, rappresentante maronita. Era inoltre  presente anche Rita Chaheen del Ministero libanese per gli affari esteri. Jean Naccouzi, organizzatore dell’evento, ha messo anzitutto in evidenza le similitudini storiche esistenti tra i conflitti interetnici e interreligiosi verificatisi in Libano e in Bosnia Erzegovina, per poi esprimere, sulla base di esse, la sua convinzione che, così come la Vergine Maria ha avuto un grande ruolo nella conclusione della guerra in Libano, può averlo anche nell’impedire il verificarsi di conflitti in Bosnia Erzegovina.

 

All’Incontro erano presenti anche fra Iko Skoko, guardiano del convento francescano di Mostar; il parroco di Medjugorje fra Marinko Šakota; Danilo Pavlović, igumeno del monastero di Žitomislići, e Suljo ef.Cikotić, imam della comunità islamica di Mostar.

 

Fra Iko ha evidenziato l’importanza dell’Incontro, che vuol essere un sostegno offerto ai rappresentanti delle comunità religiose locali della Bosnia Erzegovina.

 

In seguito Sheikh Eidra ha parlato dell’importante ruolo di Maria all’interno dell’Islam, mettendo in luce come, in esso, lei sia l’unica donna descritta come degna di fede. Il Corano afferma che Maria è l’eletta al di sopra di tutte le altre donne del mondo. Se cattolici e musulmani sono d’accordo sul fatto che la Vergine sia un comune simbolo di purezza, innocenza e giustizia, allora ella è talmente importante in entrambe le religioni da costituire per noi una ragione sufficiente per vivere in pace e nella giustizia.

 

Hussein Jaber ha affermato: “Noi libanesi abbiamo bisogno della pace a cui Maria ci invita. Dio l’ha resa esempio di bontà e di grazia per entrambe le religioni, perciò l’amore per lei costituisce il fondamento del legame esistente tra musulmani e cristiani”.

 

Dopo aver confermato il ruolo importante di Maria in entrambe le fedi religiose, P. Ibrahim Saad ha espresso la speranza che i nostri valori comuni, quali la grazia ed il rispetto verso la parola di Dio, ci uniscano indipendentemente da tutte le nostre differenze e le distanze artificiosamente costruite tra noi. Questo Incontro amichevole è stato appunto un frutto di tali valori comuni. P. Adib Zakhour ha poi accentuato il fatto che l’importanza di Maria sta alla base del comune lavoro di costruzione di una pacifica convivenza tra cristiani e musulmani. Proprio il ruolo importante della Vergine, sia nel Corano che nel Vangelo, ha fatto sì che lei fosse scelta come figura portante dell’Incontro, ed egli si è augurato che sia possibile inviare insieme un fecondo messaggio di pace.

 

P. Yousef Botrous ha poi citato le parole che Giovanni Paolo II pronunciò il 7 settembre 1989, durante la sua visita in Libano: “Il Libano è più che uno stato. Il Libano è un messaggio di pace ed un esempio di pluralismo, tanto per l’Oriente quanto per l’Occidente”.

 

Tutti i partecipanti hanno infine inviato un messaggio di pace, non solo alla comunità libanese, ma anche a tutti i governi e i cittadini del mondo. Esso è stato rivolto in special modo a chi vive nella paura del terrorismo e della discriminazione religiosa. La religione non è responsabile degli atti terroristici compiuti per estremismo ed ignoranza, che mirano a dare l’errata impressione che ogni musulmano sia incline  all’inimicizia verso i cristiani e viceversa. Semplicemente non è così. Anzi, malgrado tutto, c’è la possibilità di convivere, se ci lasciamo guidare dai nostri valori comuni fondamentali, senza lasciarci vincere dalle attuali circostanze che mirano a creare odio e distanze tra noi. L’Incontro si è poi concluso con una preghiera comune. (foto)