Pellegrini indonesiani

data: 26.04.2005.

Dal 14 al 20 aprile 2005 è stato a Medjugorje un gruppo di pellegrini da Giakarta (Indonesia) Nuning Siregar segretaria della Parrocchia di San Francesco d’Assisi e presidentessa del ramo indonesiano dell’Organizzazione Cattolica Femminile Internazionale e suo marito Rivai Siregar; Albertus Mansyur Tampubolon, responsabile di una delle quattro zone pastorali nella Parrocchia di San Francesco d’Assisi e sua moglie Anxsugiarti Tampubolon; Teresa Singgih che traduce in Indonesiano i messaggi della Gospa, ma anche manuali per lo studio della Bibbia, Siska Tjanur, assistente sociale che lavora coi poveri e promuove la conoscenza della Bibbia nelle famiglie, sono venuti a pregare per la pace nella loro terra.

Teresa Singgih è venuta per la prima volta a Medjugorje nel 1986 e da allora viene spesso da sola o con amici sempre privatamente. In Indonesia ci sono agenzie che organizzano viaggi molto costosi, in cui Medjugorje è solo una parte del viaggio. Questo è il primo vero pellegrinaggio in cui gli Indonesiani restano a Medjugorje per una intera settimana. Teresa traduce i messaggi della Madonna e studi biblici in indonesiano. Qui ha imparato a pregare, specialmente il Rosario, che la introduce nella meditazione dell’intera vita di Gesù. Nel suo vicinato ha iniziato incontri di preghiera settimanali – il giovedì il Rosario e studi biblici. Lei dice che uno non può parlare di Medjugorje, deve sperimentarlo. Ecco perché porta i suoi amici a Medjugorje. La Chiesa Cattolica in Indonesia è una minoranza: è solo il 4 per cento della popolazione che conta circa 200 milioni di abitanti. I Cattolici sono diffusi in tutto il paese, ma la maggioranza è a Giakarta. In tempi recenti c’è una persecuzione dei Cattolici nell’est del paese. Il Vescovo di Djakarta ha dichiarato: “E’ meglio che loro perseguitino noi, che noi perseguitiamo loro. Le persecuzioni fanno più forti i Cattolici”. Teresa pensa che alcuni capi religiosi vogliano provocare conflitti. Quando i Cattolici celebrano il Natale o la Pasqua essi sempre invitano anche i vicini non Cattolici. A qualcuno questo non piace e convincono i Musulmani a non rispondere agli inviti dei Cattolici perché “essi vi battezzeranno”.

Nuning Siregar segretaria della Parrocchia di San Francesco d’Assisi e presidentessa del ramo femminile dell’Organizzazione Cattolica indonesiana Internazionale è sorpresa da Medjugorje. Lei può sentire la vicinanza del Cielo e di Maria qui. Maria l’aiuta a portare Gesù agli altri. Parlerà nel suo paese delle grazie che si possono ricevere qui. L’Organizzazione Internazionale Cattolica Femminile vuole che le donne non siano solo brave persone, ma anche che aiutino gli altri a diventarlo. Lavora per la protezione delle donne dalla violenza. Lavora per la loro educazione e istruzione e per la crescita dello stile di vita. Nuning visita città e villaggi Cattolici e non, lavora per la promozione della persona umana in tutta l’Indonesia. Rivai e Nuning Siregar hanno due figli. Rivai è un uomo d’affari, tutti e due sono molto impegnati, ma sentono che essere al servizio dei fratelli e delle sorelle nella fede aiuta anche la loro vita familiare.

La Parrocchia di San Francesco d’Assisi a Giakarta ha numerosi parrocchiani ed è divisa in quattro settori pastorali. Di ogni settore è responsabile un laico, scelto dal Sacerdote e dal Consiglio Parrocchiale. Albertus Mansyur Tampubolon è responsabile di uno dei Quattro settori di questa parrocchia, organizzata come una piramide: in punta c’è il Parroco, sotto di lui il Consiglio Pastorale che delega quattro uomini per i quattro settori pastorali. Il loro compito è visitare i parrocchiani e incitarli a vivere la loro fede attraverso i Sacramenti e attraverso i gruppi di preghiera nella loro vita quotidiana. Mansur è un ingegnere e consacra il suo tempo libero ai doveri familiari e parrocchiali. Mansyur e sua moglie Anxsugiarti hanno quattro figli. Lei pens ache, a causa del suo servizio in Parrocchia, suo marito è diventato migliore. Egli è stato lontano dalla Chiesa per molto tempo e lei ha pregato per lui e quando è tornato, è diventato molto attivo. Mansyur pensa che la Provvidenza lo abbia aiutato a venire in pellegrinaggio perché i suoi obblighi professionali lo conducono in tutto il mondo ed i doveri parrocchiali e familiari difficilmente gli lasciano tempo libero. Quest’anno ha festeggiato il suo compleanno a Medjugorje.

Essi sono tutti d’accordo che è molto difficile essere una minoranza in un paese come l’Indonesia, la vita è difficile, ma loro ripetono: “Non preoccupiamoci, Dio ci aiuterà!”. Sono venuti a Medjugorje per chiedere in modo speciale l’aiuto Divino e l’intercessione della Regina della Pace.