P. Goran Azinović sul Križevac: non dobbiamo rinunciare alla croce

data: 14.09.2021.

Con la solenne celebrazione eucaristica, domenica 12 settembre 2021, al Križevac è stata celebrata la festa dell'Esaltazione della Santa Croce, che tradizionalmente si celebra a Medjugorje la prima domenica dopo la festa della Natività della Madonna.

Anche questa domenica migliaia di parrocchiani e pellegrini da tutto il mondo erano sul Križevac. Hanno raggiunto la cima del Križevac e hanno ascoltato la santa Messa ai piedi della croce, così come i milioni di pellegrini che finora hanno scalato questo monte. Hanno anche fatto percorsi di pellegrinaggio sulla pietra affilata dell'Erzegovina e sulle spine con i loro piedi.

La santa Messa è stata celebrata dal vicario parrocchiale di Čitluk, padre Goran Azinović, che nella sua omelia ha parlato del perché Gesù ha scelto la croce.

«L’uomo è una croce, quando allarga le braccia, e in quell’epoca le persone venivano crocifisse. Gesù ha visto quello che i romani stavano facendo al suo popolo e ha preso quel segno di umiliazione, che nessuno vuole, per mostrare sulla croce l'amore a questo mondo. “Gesù, liberaci da ogni male” è scritto sulla croce di Križevac e noi preghiamo per questo ogni giorno. Offrite a Dio questo sacrificio di essere saliti sul Križevac. Non dite che il sole vi dà fastidio, che cristianesimo è questo, se il sole ci dà fastidio? Cristo ha fatto un sacrificio più grande, moriva sulla croce per tre ore”, ha detto p. Goran Azinović.

«Beati noi ad avere la croce e l’ultima battaglia nel mondo sarà contro la croce. Quando la croce viene rimossa, Gesù perde, e mentre la croce sta fissa, Cristo guadagna, e il vostro compito è di non vergognarsi mai della croce», ha affermato padre Goran, sottolineando gli esempi del cardinale Stefan Wiszynski e del cardinale Alojzije Stepinac e altri Vescovi dei paesi dell’Est, i quali si sono opposti al comunismo e nemmeno un millimetro si sono allontanati da Cristo e dalla croce.

Ha detto che le croci si fanno sulle colline, non in una valle, perché sia possibile vedere la croce sul Križevac e fare la salita faticosa per arrivarci, la croce sul Križevac è un esempio di una fede viva.

«Non dobbiamo rinunciare alla croce. Tutto sarebbe meglio se l’amassimo di più, onorassimo di più... Se la croce non è al centro della tua casa, non avrai pace in essa. Non si fa la casa per godersela, ma per pregare in essa», ha detto padre Goran ricordando il pensiero di Stepinac che disse: «Quando ci tolgono tutto, abbiamo mani che possiamo giungere e pregare».

Ha anche ricordato che non saremo salvati se rinunciamo alla croce.

«È l’ora di convertirsi. Dio ti cerca. Dio ti chiama. Non è tardi per salvare la tua famiglia. Ci sono stati tempi più duri di questi. Le donne portavano il cemento sulla schiena per costruire la croce sul Krizevac. Le nonne portavano mattoni. Quella era la fede», ha detto padre Goran e ha chiamato tutti alla santità seguendo l’esempio di Stepinac e Wszynski.

«Guai a noi se non siamo santi, perché Dio non può fare nulla di persone empie. Per questo, Gesù, non ti abbiamo abbandonato, anche se spesso ci allontaniamo. Salvaci attraverso la tua croce e fa’ che la croce sia glorificata nella nostra vita in modo che quando chiudiamo gli occhi e lasciamo questo mondo diventiamo santi», ha detto padre Goran Azinović nella sua omelia.