Monsignor Sabino Ianuzzi: la Parola di Dio è l’unica garanzia per un operato fecondo

data: 02.03.2023.

A Medjugorje è in corso la XV assemblea generale dell’Unione dei Frati Minori d’Europa - UFME (Unio Fratrum Minorum Europae). Questa assemblea durerà fino al 3 marzo 2023, e stasera, al termine della seconda giornata di questa assemblea, è stata celebrata la santa Messa nella chiesa di San Giacomo a Medjugorje, presieduta dal vescovo della diocesi di Castellaneta, monsignor Sabino Iannuzzi, francescano che è stato presidente dell’UFME nel 2015. Hanno concelebrato l’attuale presidente dell’UFME fra Miljenko Šteko, il provinciale della Provincia francescana dell’Erzegovina fra Jozo Grbeš, il generale dell’Ordine dei Frati Minori fra Massimo Fusarelli, il visitatore apostolico con carattere speciale per la parrocchia di Medjugorje l’arcivescovo Aldo Cavalli, il parroco di Medjugorje fra Zvonimir Pavičić e altri 54 sacerdoti, tra cui i provinciali, partecipanti all’assemblea generale dell’Unione dei Frati Minori d’Europa.

Nella sua omelia, monsignor Iannuzzi ha fatto riferimento alla lettura della Messa, nella quale il profeta Isaia, ricorrendo all’immagine di alcuni fenomeni naturali assai comuni, come la pioggia e la neve, annuncia che la Parola di Dio è «viva ed efficace» e, come afferma anche l’autore della lettera agli Ebrei, è «più tagliente di ogni spada a doppio taglio… e discerne i sentimenti e i pensieri del cuore» (Eb 4,12).

«Ciò che il profeta desidera sottolineare è la bellezza della fecondità e della vitalità di questa Parola, comparata al tipico processo naturale della pioggia. Come la terra soffre in assenza di acqua, così l’esistenza umana, senza ciò che esce dalla bocca di Dio, si tramuta in un deserto sterile», ha detto Monsignor Iannuzzi, che ha anche fatto riferimento allo stato attuale della società.

«Stiamo certamente vivendo gli effetti della secolarizzazione del mondo occidentale; stiamo ancora subendo gli effetti della pandemia, che ci ha impedito per tanto tempo di compiere le nostre tradizionali attività di evangelizzazione; stiamo ancora assistendo agli effetti del conflitto in Ucraina, che ha portato nuovamente in Europa morte, sofferenza, divisione, e per il quale da questo luogo eleviamo il nostro orante grido di pace e di “stop all’uso delle armi”... Ma la liturgia di oggi ci ricorda che la Parola del Signore non opera in noi senza effetti, e per questo dobbiamo sintonizzarci sempre su di essa, unica garanzia per un operato fecondo, per una missione realmente efficace.

Il profeta Isaia, inoltre, ci invita a intercettare i desideri del Signore, nella preghiera e nel grido: Sia fatta la Tua volontà! Ad ascoltare i suoi desideri più che le nostre paure e le nostre fatiche, perché Dio porta a compimento ciò che desidera e ci libera da tutte le angosce.

Nel Vangelo Gesù ci dice che nella preghiera non dobbiamo sprecare molte parole come i pagani che credono di essere esauditi a forza di parole, ma confidare nell’amore e nella Provvidenza di Dio che è Padre.

E in questo giorno, in cui la liturgia ci consegna la preghiera del Padre nostro, che Gesù insegna ai discepoli sul monte, tracciando la strada della beatitudine, facciamo nostro ciò che san Francesco chiede nella sua Parafrasi:

“Sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra: affinché ti amiamo con tutto il cuore, sempre pensando a te; con tutta l'anima, sempre desiderando te; con tutta la mente, orientando a te tutte le nostre intenzioni e in ogni cosa cercando il tuo onore; e con tutte le nostre forze, spendendo tutte le nostre energie e i sensi dell'anima e del corpo in offerta di lode al tuo amore e non per altro; e affinché amiamo i nostri prossimi come noi stessi, attirando tutti secondo le nostre forze al tuo amore, godendo dei beni altrui come dei nostri e nei mali soffrendo insieme con loro e non recando nessuna offesa a nessuno” (FF 270). Amen!», ha concluso Monsignor Sabino Iannuzzi.