Intervista del Cardinal Dott. Christoph Schönborn al quotidiano “Vercernji List”

data: 18.01.2010.

Dal “Vercernji List”, quotidiano della Croazia e della Bosnia Erzegovina:
“Medjugorje è di nuovo al centro dell’attenzione della Chiesa, come dell’opinione pubblica. Anche se la visita del Card. Schonborn era privata, non ha lasciato nessuno indifferente perché egli è membro della Congregazione per la Dottrina della Fede. Abbiamo parlato col Cardinale durante la sua visita a Medjugorje.

“Noi siamo venuti qui per essere vicini alla Madre di Dio”, Lei ha detto durante la Messa di mezzanotte. Vostra Eminenza, queste parole hanno avuto una grande eco. Vorremmo che le spiegasse.

Cardinale: “Non possiamo negare che i pellegrini sono venuti qui nei 20 anni passati, così come non possiamo negare ciò che sperimentano a Medjugorje e quanta vicinanza alla Madre di Dio sentano. Questa è la mia prima visita, ma da quando sono Vescovo, dal 1991, ho semplicemente notato i frutti di Medjugorje”.

Intervistatore: “Di che tipo di frutti sta parlando?”.

Cardinale: “Le fornirò alcuni esempi. Le vocazioni al sacerdozio. Molti dei nostri giovani sacerdoti hanno ricevuto la loro vocazione qui, non strettamente a Medjugorje, ma a causa di Medjugorje. La seconda cosa sono le conversioni. Sono impressionato dal fatto che questo accade in ogni livello della società, dalle famiglie nobili, agli industriali, fino alle persone comuni. Volando da Vienna a Spalato via Zagabria, un addetto della sicurezza mi ha chiesto dove stessi andando e io gli ho detto che stavo andando a Medjugorje. All’improvviso il suo volto ha cominciato ad essere raggiante e mi ha detto che anche lui aveva avuto la sua conversione a Medjugorje. Un paio di settimane fa, in una piccola stazione ferroviaria, un lavoratore mi ha raccontato la sua storia. Sua moglie è morta di cancro e lui era disperato e i suoi amici lo hanno portato a Medjugorje. Lui ha ricevuto una fede forte e viva qui. La terza prova sono le guarigioni. Un giovane dedito alle droghe mi ha detto di essere stato quasi forzato dai suoi amici a venire qui. Mi ha detto che mentre l’autobus stava entrando a Medjugorje gli è accaduto qualcosa. E’ particolare il fatto che è stato guarito immediatamente, anche se tutti sappiamo che la disintossicazione dura a lungo. La quarta cosa significativa sono i gruppi di preghiera. Io conosco il gruppo di preghiera di Medjugorje di Vienna, fin dal tempo in cui non ero Vescovo. Li ho conosciuti già negli anni ottanta. In particolare per noi Domenicani è stato molto significativo che quelle persone pregavano per ore e che la Chiesa era sempre piena. La Chiesa dei Domenicani a Vienna raramente è piena, ma il Giovedì sera era sempre gremita. Essi sono rimasti fedeli nella preghiera fino ad oggi. Gesù ha detto che un albero cattivo non porta frutti buoni. Ciò significa che, se i frutti sono buoni, allora anche l’albero è buono”.

Intervistatore: “Per i pellegrini Medjugorje è un miracolo ed essi attendono un messaggio della Santa Sede finché la Chiesa non riconosca la soprannaturalità degli eventi di Medjugorje. Recentemente anche l’Arcivescovo di Vrhbosna, il Cardinale  Vinko Puljić, ha annunciato la fondazione di una commissione internazionale che dovrebbe esaminare il fenomeno di Medjugorje. Cosa sa di questo e come vede le richieste di un riconoscimento degli eventi di Medjugorje?”.

Cardinale: “Non ho informazioni dettagliate su tale commissione, né questo è il mio compito. Ma mi attengo alla Dichiarazione dell’allora Conferenza Episcopale Jugoslava e della Congregazione per la Dottrina della Fede della Santa Sede. Questa posizione per me è sempre stata sensata e ragionevole. Ricorderò tre dichiarazioni su Medjugorje. Una prima sono i fenomeni. Io sono un dogmatico e sono stato professore di Teologia Dogmatica. «Non constat de supernaturalitate», ciò significa che la Chiesa non ha ancora dato il suo giudizio definitivo sulla soprannaturalità del fenomeno, né lo ha dichiarato. Non ha negato la soprannaturalità, ma non l’ha neppure confermata”.

Intervistatore: “Suona come una risposta diplomatica, ma cosa significa nella prassi?”

Cardinale: Ciò significa semplicemente che la Chiesa non ha dato il suo giudizio e la sua decisione definitiva. Personalmente sono convinto che sia corretto che la Chiesa non l’abbia fatto. Finché questi fenomeni accadono ancora, difficilmente la Chiesa darà un giudizio e una decisione definitiva. Questi fenomeni sono il punto di partenza di Medjugorje. E’ iniziato con questo, con le dichiarazioni dei bambini che hanno detto di aver visto la Madonna e con i messaggi che i bambini hanno ricevuto. Quello che poi si è sviluppato è un altro fenomeno di cui la Chiesa si occuperà in secondo grado. Un enorme numero di pellegrini viene dall’inizio a Medjugorje. Qui si è sviluppata una intensa vita di preghiera, sono nati molti enti umanitari.

Intervistatore: "La chiesa ha separato la questione di Medjugorje dal lavoro pastorale. Ma ancora tantissimi pellegrini vengono qui. Che posizione dovremmo prendere su questa questione?"

Cardinale:  "Si sono creati modi concreti di pellegrinaggio ed è una sfida molto pratica per la chiesa. Ecco perché i Vescovi dell'ex Iugoslavia hanno detto nel 1991 che non si possono organizzare pellegrinaggi ufficiali. Non desidero e non posso organizzare pellegrinaggi ufficiali a Medjugorje a livello diocesano come abbiamo fatto per Roma o la Terra Santa. Ma né la Conferenza Episcopale né Roma hanno mai proibito ai pellegrini di venire a Medjugorje, che è poi la parte principale della terza dichiarazione. Per me questo è molto importante, per noi vescovi. I fedeli devono ottenere una cura pastorale. Come Arcivescovo di Vienna vedo in questo il mio compito. Se io, come vescovo, vedo che nella mia diocesi centinaia, migliaia di persone si convertono, pregano e vengono guariti allora io, come vescovo, devo preoccuparmi che tutti loro ricevano una buona cura pastorale. Per questo in tutti questi anni ho sostenuto tutte queste realtà come ad esempio la Comunità "Oasi della Pace", nata grazie a Medjugorje. Penso che tutto questo riguardi tutti noi vescovi, particolarmente in quelle diocesi i cui pellegrini vengono a Medjugorje e devono ottenere una buona cura pastorale. Così in tutte le conversazioni che ho avuto con altri vescovi a riguardo di Medjugorje ho consigliato loro di sostenere i propri pellegrini."

Intervistatore: "Ha incontrato i veggenti, è salito sulla collina dell'apparizione. Di cosa ha parlato con loro?"

Cardinale: "Direi un po’ ironicamente che Nostra Signora non ha scelto proprio le colline più semplici. Sono affascinato per la coerenza di Medjugorje con altri santuari Mariani, luoghi di apparizione. Dico sempre che c'è una grammatica nelle apparizioni di Maria. Quello stile speciale di Nostra Signora."

Intervistatore: "In che modo è collegato?"

Cardinale: "Ci sono 3 elementi collegati a questo fenomeno. Nostra Signora appare quasi sempre ai bambini. Non bambini particolarmente intelligenti o santi, ma normali. Bernadette non sapeva neppure scrivere. Era 14enne quasi come ragazzi di qui. Secondariamente Maria dà i messaggi attraverso i bambini. Ciò è offensivo per un vescovo. Perché Nostra Signora non viene a casa di un vescovo? Perché viene su una collina piena di pietre o in una grotta presso un fiume? Ciò non è pratico. A Fatima è apparsa tra i cespugli. Dà i messaggi attraverso i bambini perché i bambini non sono complicati. Il terzo elemento: sembra che Nostra Signora abbia un proprio programma. A Fatima è apparsa prima della rivoluzione russa ed ha dato un messaggio. Quando il razionalismo era al livello più elevato è apparsa a Lourdes. È apparsa a Medjugorje quando nessuno immaginava che la Iugoslavia sarebbe caduta a pezzi nel periodo comunista in cui i cattolici, i musulmani e gli ortodossi vivevano ancora insieme. Appare col nome di Regina della Pace. Esattamente 10 anni dopo scoppia la prima delle 4 guerre nella penisola dei Balcani. Ed il suo messaggio riguardava la pace attraverso la conversione, la preghiera e questo primo messaggio ha peso, consistenza, e credibilità. Forse potremmo andare avanti con Guadalupe, in Messico. Quando l'Europa ha iniziato l'invasione dell'America, Nostra Signora è apparsa ad un indio che ha dovuto andare dal suo vescovo a dirgli che cosa fare. Penso che i teologi debbano studiare meglio la sintassi delle apparizioni di Maria ed in quel contesto studiare i fenomeni di Medjugorje."

Intervistatore: "Si prega sempre per la pace a Medjugorje ma la pace politica non è così giusta, lo stato ha dei problemi ed i cattolici croati sono in una posizione ancora peggiore. Che cosa suggerirebbe alla Comunità Internazionale ora che è governata dal suo connazionale Valentin Inzko?"

Cardinale:  "Il problema è che molte nazioni sono coinvolte in questo paese così piccolo che in questo modo non può risolvere i suoi i problemi. La pace duratura ci può essere soltanto se c'è giustizia per ognuno. Ciò è una sfida per la politica europea. Sono felice che Valentin Inzko sia l'incaricato della Bosnia-Herzegovina ed io mi aspetto che ottenga grande supporto dalla Comunità Europea. Sono sicuro che ciò che sta accadendo a Medjugorje contribuisce la pace. E gente da ogni dove viene in questo piccolo villaggio dell'Herzegovina sconosciuto al mondo, parlando ironicamente. Osservate quanti Coreani vengono a Medjugorje! Ciò è una speranza, che queste persone saranno apostoli di pace nei loro paesi, pace che viene da Medjugorje. Se si prega per la pace nel mondo in un luogo, questa è una benedizione speciale per un paese. E Nostra Signora viene venerata in tutte e tre le religioni. I credenti ortodossi onorano da sempre Nostra Signora, l'Islam non rispetta così tanto altre persone, come Maria. Per i cattolici croati, che sono in minoranza in questo paese, le apparizioni in mezzo a loro sono una grande consolazione. Maria è una realtà impareggiabile"