Intervista: Alfons Sarrach, scrittore e giornalista cattolico dalla Germania

data: 10.03.2007.

Alfons Sarrach è nato nel 1927 nell'allora Stato libero di Danzig. E’ cresciuto nella cultura Germano- Polacca. Il 1° Settembre 1939 è stato diretto testimone dell’inizio della Seconda Guerra Mondiale. Dieci membri della sua famiglia, poiché erano oppositori del regime nazista, furono subito mandati in un campo di concentramento. La famiglia li ha seguiti qualche mese dopo. Questi avvenimenti hanno segnato per sempre il suo modo di pensare.

Negli anni novanta, “Der prophetische Aufbruch von Medjugorje”, (“L’inizio profetico di Medjugorje”) apparve sul mercato, notato come uno dei titoli più considerevoli di fine secolo da una rinomata casa editrice straniera. Nel libro che è seguito  “Medjugorjes Botschaft vom dienenden Gott” (“I Messaggi di Medjugorje su Dio che serve”) sono presentati i tratti di una nuova cultura. Questo libro è stato un impulso per un diverso modo di pensare in politica ed in teologia e offre una nuova immagine di Dio. (Vedere: (http://www.sarrach.com).

Nel Giugno 2006, Alfons Sarrach è venuto a Medjugorje a ringraziare Dio per la sua inaspettata guarigione da un cancro. Ha parlato con lui Lidija Paris.

 

Come è venuto a conoscenza di Medjugorje?

Sono venuto a Medjugorje nel 1987 come scettico. Sempre più persone venivano da me chiedendomi cosa pensavo di Medjugorje. Allora stavo proprio lavorando a un libro sull'Apostolo Tommaso che è stato missionario in India. Ho studiato l'Egiziano, il Latino antico e l'Indiano antico, mi occupavo del Vangelo e questo mi bastava. Ma la gente ripeteva sempre che era una vergogna che io, come giornalista cattolico, non mi occupassi di Medjugorje. Mia moglie pensava che non mi rimaneva altro da fare che andare sul posto. Così siamo venuti coi nostri tre figli indiani per il Natale del 1987. Ho osservato e, dopo una settimana qualcosa cambiò in me. Eravamo alloggiati a Miletina presso una famiglia che ci organizzò un incontro con Marija Pavlović. Parlai a lungo con lei e con questo il ghiaccio si sciolse. Mi divenne chiaro che Medjugorje era qualcosa di assolutamente inusuale, un evento assolutamente straordinario per il millennio che dovena venire.

Mi sono sempre occupato molto del futuro. Alcune volte nella vita ho avuto come una certa intuizione per le cose che sarebbero accadute. Questo sentimento non mi lasciò a Medjugorje: che Medjugorje era l'incrocio per il terzo millennio. Non ero molto interessato ai veggenti, anche se ebbi una conversazione molto profonda con Marija Pavlović. Parlai con altre persone, ad esempio con i membri dei gruppi di preghiera, per conoscere quale fosse il modo di pensare che la Madre di Dio suggeriva qui. Per me sono state importanti le reazioni nelle anime delle persone che vivevano questi eventi.

 

Si può separare questa educazione, che viene dalla Madre di Dio, dalla mentalità e dalla educazione familiare in Erzegovina?

Mi era chiaro che proprio per questo la Madre di Dio ha iniziato qui la sua opera. Secondo me, Lei ha trovato le condizioni naturali qui. Credo anche che qui, in Erzegovina, abbia trovato meno travisata la coscienza della famiglia. Qui ha potuto costruire su una natura sana, cosa non era più possibile in altre parti d'Europa. Si è sempre detto che la grazia presuppone la natura. Ho osservato le persone e le famiglie qui, i rapporti dei figli con i genitori e dei genitori con i figli. Mi era chiaro che la Madre di Dio qui non ha costruito sulla distruttiva civiltà occidentale. Dio non si è fatto uomo ad Atene, a Roma o ad Alessandria, ma in Israele. Allora gli Ebrei erano gli unici monoteisti del mondo. Avevano l'unica autorità religiosa veramente grande, il Tempio e la Scrittura, e Gesù è venuto negli ultimi anni di esistenza di un Israele compatto. Ha sfruttato, dunque le condizioni naturali per introdurre un'unica Rivelazione. Questo paragone mi si impone qui a Medjugorje: qui a Medjugorje trovo un'atmosfera come quella di Israele. Oltre a questo, ho notato che i primi cristiani che hanno conosciuto il messaggio di Gesù non hanno potuto tacere. In essi ardeva come un fuoco interiore ed hanno dovuto portarlo in tutto il mondo. Lo stesso è avvenuto qui a Medjugorje. Le persone che sono venute a Medjugorje non hanno più potuto tacere. Il defunto Vescovo di Fulda, in occasione di un grande incontro di Medjugorje, disse, davanti a circa 8.000 persone in Cattedrale: „Le persone che amano Medjugorje sono una razza fortemente radicata!“. Essi hanno questo bisogno di comunicare agli altri ciò che hanno sperimentato qui.

 

Cosa hanno da condividere?

Secondo me, ciò si può riassumere in una frase molto semplice: Il mondo come è oggi e come è stato per migliaia di anni, ha funzionato secondo le categorie del potere. Alcuni avevano il potere e altri erano vittime del potere. Questo schema di pensiero è ancora oggi molto radicato nella natura umana. Non solo nella politica, ma anche nella famiglia. I padri hanno la parola, essi sono patriarchi. Questo secondo me qui a Medjugorje è stato infranto è sostituito dal modo di pensare in accordo con la categoria del servizio. Quando Marija Pavlović mi ha detto che la Gospa appare con un abito grigio, tutto mi è stato chiaro. Il grigio è il colore del servizio.

Questa è stata una conoscenza. La seconda: tutta la civilta occidentale è guidata dal pensiero del famoso filosofo francese Cartesio: Cogito ergo sum. Penso dunque esisto. Ma qui a Medjugorje mentre ero inginocchiato davanti alla Chiesa durante l'apparizione mi è risultato chiaro che la Gospa supera questo modo filosofico di pensare. Non è più Cogito ergo sum, ma Amo ergo sum. Amo dunque esisto. La comprensione umana è prigioniera dello spazio e del tempo. L'amore supera lo spazio ed il tempo.

Sono stato sul Podbrdo con un gruppo. Ci siamo trattenuti a lungo davanti alla croce grigia del terzo giorno delle apparizioni. Qui, secondo me, è espresso simbolicamente il nocciolo delle apparizioni. Maria vestita con un vestito grigio davanti a una croce grigia e ad uno sfondo grigio... Pace con Dio e tra di noi. Questa pace è possibile solo se vivrete in spirito di servizio. Nessuno ha paura di una persona che serve. Colui che serve non diffonde attorno a sé il panico del potere.

 

Ha avuto recentemente una malattia seria?

Un anno fa ero sul punto di morire. Ho avuto una grave emorragia ed ho perso un litro di sangue ed ho dovuto essere portato velocemente all'ospedale, dove mi hanno diagnosticato un cancro maligno al sangue. Ho desiderato sapere quanto tempo mi restava da vivere, perché desideravo prepararmi … Il medico mi disse sei settimane, due mesi, forse di più … Suggerì la chemioterapia; disse tuttavia che il corpo poteva rifiutarla perché era troppo tardi … dopo la prima o la seconda chemioterapia poteva essere la fine … L'ho guardato ed ho detto: "Sa professore, sto guardando oltre di essa. Il giorno della mia morte sarà il giorno più bello della mia vita; Vorrei sperimentarlo coscientemente. Promettetemi che non proverete a prolungare la mia vita in modo artificiale. Vorrei morire in completa coscienza." Rimase sorpreso. Altri medici ed infermieri sono venuti ed hanno detto: "Desideriamo essere con lei quando morirà. Desideriamo vedere se penserete in questo modo fino all'ultimo, se potrete perseverare in questo senso ". 

La chemioterapia fu quindi applicata. Mi hanno detto che ogni attacco di febbre sarebbe stato pericoloso; se fosse salita oltre i 38 gradi, sarei dovuto andare immediatamente all'ospedale e che potevo morire in 24 ore. Effettivamente ho dovuto essere portato due volte d'urgenza all'ospedale … Una volta il medico mi disse che era l'ultimo minuto … Non sarei sopravvissuto alla notte … Dopo la quinta chemioterapia fui esaminato completamente ed il medico mi disse che il cancro se ne era andato, anche se era supposto essere là! Remissione completa. Non ha osato dire che ero guarito, ma che mi era permesso vivere una vita completamente normale, come se fossi in buona salute. Non sapevo se essere felice o triste … Il medico mi disse: "Approfittate della chance e scrivete altri due libri"! 

Questo mio atteggiamento è basato su Medjugorje. Ho parlato con molta gente qui ed hanno sempre messo in risalto che il tempo ed l'eternità erano uno. Già oggi viviamo nell'eternità e dovremmo vivere in tale maniera, come se già abbiamo vissuto nell'eternità. Ciò è per me il segreto della mia probabile o supposta guarigione. 

L'altro ieri ho sperimentato qui l'Adorazione. Piangevo e chiedevo a Dio, come avevo meritato questa grazia … Questa gente in preghiera prima dell'esposizione del Santissimo Sacramento, per me questa è l'anticipazione dell'Adorazione eterna. Un po' di cielo sulla terra. Gente di tutte le culture, da tutte le parti del mondo, in adorazione di Dio Santissimo … questo non si può sperimentare ovunque. Neppure a Roma. Gente profondamente trasportata che stacca completamente e prega.

 

Queste apparizioni sono differenti da quelle di Lourdes, di Fatima, di La Salette o altre. Perchè, secondo lei?

Stiamo prima del crollo della civilizzazione occidentale. Un'Europa completamente secolarizzata senza Dio e senza rapporti col messaggio cristiano. Terribile. Un continente cristiano desidera negare le proprie radici e questo indicherà il crollo. È già qui. I politici hanno sempre più problemi ad incitare la gente a capire che non possiamo più a lungo mantenere il nostro sistema sociale a causa dell'età della popolazione! In Olanda od in Inghilterra, quando siete oltre i 70, non avete probabilità essere curato! Un mio conoscente di Londra, 72nne, ha avuto un cancro. Il medico gli ha detto: "Oltre i 70 non diamo più alcun trattamento!" Ciò diventerà la normalità. Comincerà ad accadere in maniera massiccia semplicemente perché non saranno più  fisicamente in grado di occuparsi delle numerose persone anziane. Per questo Medjugorje è una grande speranza. In Germania, ovunque ci sia un rinnovamento, le radici vengono sempre fuori da Medjugorje! Di conseguenza uno può realmente parlare di stop del Cielo, perché Medjugorje contribuisce in un certo senso all'accelerazione del crollo, annunciando qualche cosa di nuovo. Padre Kenntenich, un famoso profeta  Mariano tedesco, disse una volta: "Se Dio permette a qualcosa di crollare, è solo per costruire qualche cosa di nuovo". Avvertiamo il crollo della civilizzazione occidentale e sperimentiamo che Dio desidera qualcosa di nuovo, qualcosa che renda la gente felice. 

 

Perchè la chiesa sta attendendo per il riconoscimento?

Dovremmo vederlo in modo positivo. A mio parere, coloro che sono venuti alla fede attraverso Medjugorje sono provati in questo modo e sono rinforzati nella fede. Ciò appartiene al processo di maturazione di Medjugorje. Un riconoscimento troppo rapido avrebbe potuto anche avere conseguenze negative. Dobbiamo darci da fare. Ho avuto uno scambio epistolare con il cardinal Ratzinger circa Medjugorje. Sa esattamente cosa penso in proposito. Ha anche letto i miei libri. Mons. Peric ha sparso informazioni errate, dicendo che il Papa rideva di Medjugorje. Non stava ridendo ma sorridendo! Ciò può essere interpretato positivamente. Se lo desiderava, poteva dire qualcosa, ma non disse niente. Sorrise solamente. Per quanto riguarda Medjugorje, Benedetto XVI seguirà la stessa linea di Giovanni Paolo II.