Fra Massimo Fusarelli: Dobbiamo essere una 'Chiesa sempre rinnovata'

data: 02.03.2023.

A Medjugorje è in corso la XV assemblea generale dell’Unione dei Frati Minori d’Europa - UFME (Unio Fratrum Minorum Europae). Questa assemblea durerà fino al 3 marzo 2023, e stasera, al termine della terza giornata, è stata celebrata la santa Messa nella chiesa di San Giacomo a Medjugorje, presieduta da Fra Massimo Fusarelli, Ministro generale dell’Ordine dei Frati Minori, e altri 67 sacerdoti. All’inizio della Messa, il parroco di Medjugorje, fra Zvonimir Pavičić, ha invitato a pregare per le vittime in Grecia e per le loro famiglie.

Fra Massimo Fusarelli, all’inizio della sua omelia, ha parlato della lettura della Messa in cui il profeta Giona converte la popolazione di Ninive.

«Più che un appello alla conversione rivolto ai pagani, è un solenne richiamo fatto a Israele di cambiare il suo modo di vedere i pagani. Giona non riesce ad ammettere che la misericordia divina superi i limiti dell’appartenenza a Israele. A noi è detto che la salvezza va al di là dei confini della Chiesa.

Francesco d’Assisi, mentre ha attraversato la frontiera che lo separava dal mondo degli “infedeli” del suo tempo, ha portato l’annuncio del Vangelo e ha accolto nell’incontro con il sultano una presenza dello Spirito di Dio anche in quell’uomo e in quel mondo così lontani da lui.

Giona riceve la sua chiamata “sulla via”, mentre è in cammino proprio verso quella città che non vuole visitare né accettare. Dio lo sorprende sulla strada e così da senso alla sua missione. Non deve portare un annuncio che già conosce, ma che è più grande della sua comprensione. Non devono convertirsi i pagani e basta, ma anche lui e con lui Israele. Al profeta è chiesta una trasformazione profonda: dalla verità creduta e da ripetere (ortodossia), alla verità vissuta nel gesto di andare tra i pagani (ortoprassi), sino alla verità ricca di un’esperienza interiore spirituale (ortopatia). Senza quest’ultima la verità può restare sul piano delle idee, una giusta verità astratta, inefficace senza la giusta azione», ha detto fra Massimo Fusarelli, sottolineando che «Il Cristo vivente non va cercato tra i morti».

«In ogni epoca della storia lo Spirito agisce e ci chiede di apprendere l’arte del discernimento spirituale, riconoscendo i rami vivi da quelli secchi e morti. Dobbiamo accettare di morire a un modo di essere, per accogliere una parola nuova sul mondo e sulla Chiesa, che allora sentiamo rivolta anche a noi per il bene di tutti», ha detto fra Massimo, spiegando come vivere quel cammino.

«Per questo è necessaria la linfa vitale di una spiritualità rinnovata e potente, che ci ricordi che siamo in un cammino di permanente trasformazione: dobbiamo essere la ecclesia semper reformanda. Se occorre la riforma, un cambio di forma, per esempio di certe strutture istituzionali, come il Capitolo generale ci ha chiesto, essa deve essere preceduta e accompagnata da una rivitalizzazione di ciò che anima tutto il corpo della Chiesa e dell’Ordine, cioè della spiritualità e di una spiritualità fraterna. Non è possibile concentrarsi solo sui singoli organi e trascurare di prendersi cura di ciò che li unisce e infonde Spirito e vita. A volte rischiamo questa distrazione, lasciandoci prendere da aspetti secondari. Abbiamo bisogno di concentrarci su questo essenziale», ha detto fra Massimo Fusarelli. Alla fine ha chiesto a tutti di pregare per i frati minori in Europa e nel mondo perché possano vivere la loro missione e vocazione in questo tempo.