DAL LUOGO MARIANO DI NAZARETH AL LUOGO MARIANO DI MEDJUGORJE

data: 25.07.2014.

All’inizio del mese di luglio abbiamo incontrato a Medjugorje dei pellegrini provenienti da Israele, precisamente da Nazareth, e due di loro — la signora Therese Daoud e P. Souhail Khoury — sono stati ospiti di un programma di Radio “Mir” Medjugorje.

P. Souhail ha detto che è stato per la prima volta a Medjugorje dodici anni fa e che, da allora, viene ogni anno con un gruppo di pellegrini. “Sono sacerdote da quasi ventotto anni e sono sposato, perché appartengo al Rito Cattolico Orientale. Svolgo il mio ministero pastorale nel territorio della Galilea, ed in particolare a Nazareth. Accanto alle consuete attività pastorali, fin dalla mia prima venuta a Medjugorje, abbiamo iniziato a riunirci in comunità di preghiera denominate ‘Famiglia di Maria’. Ci riuniamo una volta al mese da dodici anni in diversi villaggi, in diversi luoghi ed in diverse chiese. Abbiamo iniziato con una cinquantina di membri e ora siamo un centinaio. Ci riuniamo, solitamente il venerdì o il sabato a seconda di quale delle chiese è libera, in tutte le chiese cristiane della Galilea. Abbiamo anche adottato il programma di preghiera di Medjugorje: il Rosario con canti, la Santa Messa e l’Adorazione. Sono anche attivo nei social network attraverso cui diffondo anche il messaggio della Madonna di ogni venticinque del mese. Ci incontriamo anche con i gruppi di pellegrini che vengono in pellegrinaggio in Terra Santa da questa zona, ed in questo modo siamo collegati. Voglio dire anche questo: se non ci fosse Nazareth non ci sarebbe neppure Medjugorje. Medjugorje ci è così cara, qui percepiamo una fede profonda. Posso testimoniare che anche i pellegrini che vengono con me tornano a casa cambiati e testimoniano agli altri ciò che hanno vissuto, come la fede li stia cambiando”, ha affermato P. Souhail Khoury.

La signora Therese Daoud, dopo la sua guarigione da una grave malattia, aveva fatto il voto di venire a Medjugorje. Dopo che le era stato diagnosticato un carcinoma, avrebbe dovuto subire l’amputazione di una gamba: “Nel corso degli accertamenti e della permanenza in ospedale pregavo sempre. Trovavo consolazione nella preghiera, chiedevo di potermi avvicinare quanto più possibile a Dio ed alla sua volontà; che Lui benedicesse me e la mia famiglia, in modo da poter accettare la malattia e le sue conseguenze. L’operazione è stata ritardata e rimandata alcune volte, era come se qualcosa mi stesse dicendo di non sottopormi a quell’intervento. In seguito ho continuato a pregare con ancora più forza. Anche altre persone pregavano per me, mi incoraggiavano perché stessi meglio.

Quando la veggente Vicka è stata a Nazareth ero in quella chiesa ed ho pregato con tutta la comunità di preghiera là presente. Al momento dell’apparizione abbiamo rivolto fervorose preghiere alla Madonna. In seguito sono andata nuovamente ai controlli e, dieci giorni dopo, dall’ospedale mi hanno fatto sapere che il carcinoma era regredito. Decisero di fare dei controlli supplementari, che hanno poi confermato che ero sana. Devo dire che, nel periodo di attesa dei risultati delle analisi, la mia famiglia è stata in preghiera con me e che avevamo anche chiesto ad una persona vicina a Vicka che la veggente ci raccomandasse alla Madonna. Feci il voto di venire a Medjugorje, vedere i luoghi di preghiera — il Križevac, la Collina delle apparizioni, la croce blu — e di salire a quei luoghi con le mie gambe.

Ora mi sento appagata, felice, piena di fede. Sono venuta con tutta la mia famiglia”, ha detto la signora Therese, aggiungendo che anche il suo stesso medico l’ha incoraggiata a rendere testimonianza del suo caso ad altri.