Celebrata la Santa Messa per i francescani ed i fedeli della parrocchia di Medjugorje uccisi nel corso delle ultime guerre

data: 11.02.2015.

Martedì 10 febbraio 2015, memoria liturgica del Beato Cardinale Alojzije Stepinac, presso la chiesa parrocchiale di San Giacomo a Medjugorje, è stata celebrata una Santa Messa per i frati di questa parrocchia uccisi al termine della Seconda Guerra Mondiale e nel periodo post bellico, come pure per i parrocchiani uccisi nella Prima e Seconda Guerra Mondiale e durante la guerra che ha coinvolto la nostra patria negli anni Novanta. La Santa Messa serale è stata presieduta, alle ore 18:00, dal Dott. fra Robert Jolić e concelebrata da fra Marinko Šakota, parroco di Medjugorje, e da altri undici sacerdoti. Parlando dei frati uccisi e delle vittime civili, all’inizio della Celebrazione, fra Robert ha tra l’altro affermato: “Nel corso della Seconda Guerra Mondiale, specialmente al suo termine e durante le varie vie crucis patite dal popolo croato nel 1945, furono uccisi anche molti francescani, ben sessantasei. Tutti loro sono stati vittime dell’odio partigiano e comunista verso tutto ciò che era cattolico e croato. Le ossa di alcuni di loro sono state ritrovate solo in tempi recenti, coma a Zagvozda ed a Ljubuški, mentre quelle di altri non verranno mai ritrovate, essendo state gettate nella Neretva o ben nascoste da qualche parte. Dieci di loro erano in qualche modo legati con la parrocchia di Medjugorje, o perché qui avevano avuto i natali o per aver qui prestato servizio pastorale. Questa Santa Messa la offriamo proprio per loro. Pregheremo anche per tutti gli altri sacerdoti, religiosi e religiose dell’Erzegovina che sono stati uccisi, come pure per migliaia e migliaia di giovani croati, soldati o civili, che i partigiani hanno brutalmente ucciso, soprattutto al termine della guerra, perché essi avevano consegnato le armi. Un gran numero di essi è di questa parrocchia e noi li ricorderemo nelle nostre preghiere in modo particolare. Tutto ciò è accaduto in odio alla fede, ma anche per la libertà del popolo croato. Oggi ricordiamo in modo speciale anche una grande figura del popolo croato, il Beato Cardinale Alojzije Stepinac, l’Arcivescovo di Zagabria che le autorità comuniste perseguitarono senza pietà, condannandolo a lunghi anni di detenzione e avvelenandolo per anni, per cui egli morì in data odierna, cinquantacinque anni fa. Proprio il Cardinale Stepinac è simbolo della sofferenza di un intero popolo e, se volete, anche dell’intera Chiesa Cattolica nel popolo croato, causata dai comunisti”. Nella sua omelia, fra Robert ha poi citato i nomi dei dieci francescani legati alla parrocchia di Medjugorje: cinque di loro vi erano nati, altri quattro vi avevano svolto il servizio pastorale e uno — fra Križan Galić — è stato ucciso nella casa parrocchiale di Medjugorje dove, essendo molto avanti negli anni, risiedeva temporaneamente. I frati originari della parrocchia di Medjugorje sono fra Jozo Bencun, fra Grgo Vasilj, fra Marko Dragićević, fra Mariofil Sivrić e fra Jenko Vasilj. Di nessuno di loro si conosce il luogo in cui riposano le loro spoglie mortali. Fra Bernardin Smoljan, fra Paško Martinac, fra Bono Jelavić, fra Anđelko Nuić e fra Križan Galić sono, invece, i cinque francescani che qui prestarono servizio pastorale. “Noi fedeli abbiamo l’obbligo di pregare e di ricordare tutte le vittime della guerra e dell’odio. Siamo stimolati a farlo anche dal desiderio di San Giovanni Paolo II, che chiese ai fedeli di elencare e ricordare, nelle loro preghiere come nei loro libri, i testimoni della fede. In modo particolare la nostra Provincia Francescana, ormai da anni, fa memoria dei propri confratelli uccisi senza colpa e sta portando avanti anche il Processo per la loro elevazione alla gloria degli altari”, ha detto fra Robert al termine della sua omelia. La Celebrazione Eucaristica è stata resa più solenne dai canti eseguiti del coro parrocchiale “Regina della pace”, sotto la direzione di suor Irena Azinović.